Il massaggio sportivo è una specializzazione che alcuni massoterapisti sviluppano per lavorare nel campo dello sport, un settore in cui sicuramente il corpo viene sollecitato in maniera significativa e una azione manuale di riscaldamento muscolare, stretching, defaticamento e mantenimento sono importanti.
A questo punto è bene specificare che il massaggio sportivo viene praticato in vari momenti dell’attività dell’atleta e specificatamente prima della performance, può essere praticato durante se si tratta di sport che prevedono pause (es sul ring tra un round e l’altro, tra un set e l’altro nel tennis, tra un tempo e l’altro nel calcio), e può essere praticato alla fine della performance.
I 3 momenti prevedono 3 tipi differenti di massaggio:
Prima di una competizione sportiva si pratica un massaggio che serve a scaldare i muscoli interessati rispetto allo specifico sport, a far affluire sangue e ad elasticizzare i tessuti affinchè lo sportivo sia pronto a competere e non incorra in stiramenti o strappi.. il massaggio dunque è veloce e di media intensità, come dicevo, localizzato in alcuni punti del corpo. Il massaggio oltre ad avere una componente puramente fisica, esercita nell’atleta anche un potere rassicurante e mentalmente distensivo, soprattutto se è svolto da persona di fiducia. Può essere un rito per avere oltre che un fisico rispondente, anche uno stato mentale concentrato e sincronico.
Il secondo momento è durante la competizione, nei momenti di pausa, anche qua un massaggio veloce, per il poco tempo a disposizione, serve a tenere il muscolo caldo e ricettivo, può essere praticato su muscoli affaticati o indolenziti per riportarli ad uno stato di maggiore elasticità, defaticare e disinfiammare nel caso si siano presi colpi o si siano fatti movimenti particolarmente gravosi. Anche in questo caso l’atleta ha nel massaggiatore un alleato, che lavora per il suo benessere psicofisico e lo aiuta sia fisicamente che emotivamente a continuare a “lottare” per raggiungere un traguardo.
Infine, il massaggio sportivo vede nel post gara il suo momento di espressione più lungo, quando ormai i muscoli hanno dato tutto e sono soggetti a irrigidimento e possibile formazione di acido lattico, a questo punto il massaggio diventa molto più lieve, ha un ritmo lento e cadenzato, può essere un massaggio che vede protagonista l’intero corpo: arti superiori, inferiori, busto, schiena e collo… questo perchè qualsiasi sforzo non è mai localizzato in un solo punto ma in maniera diretta o indiretta vede tutto l’individuo protagonista dello sforzo.
Il massaggio parte dalle estremità e va sempre nella direzione del cuore, questo per facilitare il circolo sanguigno e aiutare l’eliminazione di scorie e tossine prodotte durante lo sforzo.
In questo caso il massaggio può durare anche 50/60 minuti…
L’azione del massaggio in questo caso è quella di defaticare corpo e mente, di concedersi un momento di profondo rilassamento che coinvolge la persona sia nella sfera fisica che emotiva.
Perchè affermo nel titolo che non sia solo per sportivi? Perchè il benessere muscolare e mentale, rendere un muscolo più elastico, aiutare il sangue o la linfa a circolare meglio sono prerogative di una vita sana sia per uno sportivo che per chi non pratica sport, che anzi, può trarre dal massaggio un grande beneficio.
Matteo Maggiore
Il massaggio Bowen è una tecnica manuale olistica che, in quanto tale, considera l’individuo nella sua globalità. La sua origine è in Australia, dove Thomas Bowen (1916-1982) ha messo a punto negli anni ’50 una tecnica terapeutica oggi conosciuta come “Bowtech”. Attualmente è più diffusa in molti paesi del mondo che non in Italia.
Il ritmo lavorativo e in generale di il ritmo di vita a cui spesso ci sottoponiamo e siamo costretti ad accettare per poter adempiere tutti i nostri compiti può in parecchie occasioni portarci a momenti di saturazione mentale, emotiva e fisica.